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Cresciuta in Sardegna, la sua terra natale, Federica ha sete di avventura, l’ha sempre avuta. Nella sua vita ha tenuto a bada questa sua caratteristica per percorrere una strada più canonica: studio, lavoro in ufficio, routine quotidiana. Una vita così ordinaria però, non faceva per lei. Per anni aveva cercato di non ascoltare quella voce che le sussurrava che non stava conducendo una vita fedele ai suoi ideali. Lei amava il mare, il sole sulla pelle, l’indipendenza, la semplicità. Eppure viveva con dei ritmi caotici scanditi per lo più dall’orario lavorativo.
La scoperta del mondo nautico ha segnato una frattura nella vita di Federica che è coincisa con lo spogliarsi di tante costrizioni e imposizioni che, per volere pubblico o personale, l’avevano accompagnata per anni. Decide così di vivere in barca abbandonando la terra ferma.
Federica si è liberata di molti dei suoi oggetti personali rendendosi conto di aver accumulato negli anni talmente tante cose da non averle neanche usate tutte.Si è lasciata alle spalle tutte quelle costrizioni sociali che ogni donna, inconsciamente o consapevolmente, sente ogni volta che deve uscire di casa e rendersi “presentabile” per la società. E infine, dopo un lungo lavoro di distruzione di costruzioni sociali, ha capito che il suo contributo lavorativo sulla barca ha un valore inestimabile. Senza di lei la barca non può navigare nelle attuali condizioni di agio e sicurezza con cui affronta mari e oceani. Il suo è un lavoro impegnativo e quotidiano che se non venisse svolto da lei, sarebbe dovuto essere assegnato ad una persona retribuita. Una situazione comune in moltissime case… anche quelle non in mare. Il valore di una persona non si misura con il suo compenso economico.

FEDERICA SEBIS

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